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che pugnava per lui, ridivenirlo
dopo averlo sconfitto! Avvicinarsi
a quella man che in questo asilo istesso 170
comprò un pugnal per trapassargli il petto!
L odio solo, o signor, creder lo puote.
Ah! qual sia la cagion che innanzi a questo
temuto seggio fa trovarmi, un alta
grazia mi fia, se fare intender posso
anco una volta il ver: qualche lusinga 175
io nutro ancor che non fia forse invano.
Sì, l odio cieco, l odio sol potea
far che fosse in Senato un tal sospetto
proposto, inteso, tollerato. Ha molti
fra noi nemici il Conte: or non ricerco 180
Letteratura italiana Einaudi 76
Alessandro Manzoni - Il conte di Carmagnola
perché lo siano: il son. Quando nascoste
all ombra della pubblica vendetta,
le nimistà private io disvelai;
quando chiedea che a provveder s avesse
l util soltanto dello Stato, e il giusto; 185
allora ufizio io non facea d amico,
ma di fedel patrizio. Io già non scuso
il mio parlar: quando proporre intesi
che sotto il vel di consultarlo ei sia
richiamato a Venezia, e gli si faccia 190
onor più dell usato, e tutto questo
per tirarlo nel laccio... allor, nol nego...
MARINO
Più non pensaste che all amico.
MARCO
Allora,
dissimular nol vo , tutte sentii
le potenze dell alma sollevarsi 195
contro un consiglio... ah fu seguito!... Un solo
pensier non fu; fu della patria mia
l onor ch io vedo vilipeso, il grido
de nemici e de posteri; fu il primo
senso d orror che un tradimento inspira 200
all uom che dee stornarlo, o starne a parte.
E se pietà d un prode a tanti affetti
pur si mischiò, dovea, poteva io forse
farla tacer? Son reo d aver creduto
che util puote a Venezia esser soltanto 205
ciò che l onora, e che si può salvarla
senza farsi...
MARINO
Non più: se tanto udii
fu perché ai Capi del Consiglio importa
di conoscervi appien. Piacque aspettarvi
ai secondi pensier; veder si volle 210
se un più maturo ponderar v avea
Letteratura italiana Einaudi 77
Alessandro Manzoni - Il conte di Carmagnola
tratto a più saggio e più civil consiglio.
Or, poiché indarno si sperò, credete
voi che un decreto del Senato io voglia
difender ora innanzi a voi? Si tratta 215
la vostra causa qui. Pensate a voi,
non alla patria: ad altre, e forti, e pure
mani è commessa la sua sorte: e nulla
a cor le sta che il suo voler vi piaccia,
ma che s adempia, e che non sia sofferto 220
pure il pensier di porvi impedimento.
A questo vegliam noi. Quindi io non voglio
altro da voi che una risposta. Espresso
sovra quest uomo è del Senato il voto;
compir si dee; voi, che farete intanto? 225
MARCO
Quale inchiesta, signor!
MARINO
Voi siete a parte
d un gran disegno; e in vostro cor bramate
che a voto ei vada: non è ver?
MARCO
Che importa
ciò ch io brami, allo Stato? A prova ormai
sa che dell opre mie non è misura 230
il desiderio, ma il dover.
MARINO
Qual pegno
abbiam da voi che lo farete? In nome
del Tribunale un ve ne chiedo: e questo,
se lo negate, un traditor vi tiene.
Quel che si serba ai traditor, v è noto. 235
MARCO
Io... Che si vuol da me?
MARINO
Riconoscete
che patria è questa a cui bastovvi il core
Letteratura italiana Einaudi 78
Alessandro Manzoni - Il conte di Carmagnola
di preferire uno stranier. Sui figli
a stento e tardi essa la mano aggrava;
e a perderne soltanto ella consente 240
quei che salvar non puote. Ogni error vostro
è pronta ad obbliar; v apre ella stessa
la strada al pentimento.
MARCO
Al pentimento!
Ebben, che strada?
MARINO
Il Mussulman disegna
d assalir Tessalonica: voi siete 245
colà mandato. A quale ufizio, quivi
noto vi fia: pronta è la nave; ed oggi
voi partirete.
MARCO
Ubbidirò.
MARINO
Ma un arra
si vuol di vostra fé: giurar dovete
per quanto è sacro, che in parole o in cenni 250
nulla per voi traspirerà di quanto
oggi s è fisso. Il giuramento è questo:
(gli presenta un foglio)
sottoscrivete.
MARCO
(legge)
E che, signor? Non basta?..
MARINO
E per ultimo, udite. Il messo è in via
che porta al Conte il suo richiamo. Ov egli 255
pronto ubbidisca, ed in Venezia arrivi,
giustizia troverà... forse clemenza.
Ma se ricusa, se sta in forse, e segno
dà di sospetto; un gran segreto udite,
e tenetelo in voi; l ordine è dato 260
Letteratura italiana Einaudi 79
Alessandro Manzoni - Il conte di Carmagnola
che dalle nostre man vivo ei non esca.
Il traditor che dargli un cenno ardisce,
quei l uccide, e si perde. Io più non odo
nulla da voi: scrivete; ovvero...
(gli porge il foglio)
MARCO
Io scrivo.
(prende il foglio e lo sottoscrive)
MARINO
Tutto è posto in obblio. La vostra fede 265
ha fatto il più; vinto ha il dover: l impresa
compirsi or dee dalla prudenza: e questa
non può mancarvi, sol che in mente abbiate
che ormai due vite in vostra man son poste. (parte)
SCENA II
MARCO
Dunque è deciso!... un vil son io!... fui posto 270
al cimento; e che feci?... Io prima d oggi
non conoscea me stesso!... Oh che segreto
oggi ho scoperto! Abbandonar nel laccio
un amico io potea! Vedergli al tergo
l assassino venir, veder lo stile 275
che su lui scende, e non gridar: ti guarda!
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